Economica: stinco in gabbia alle erbe
Italian recipes: knuckle of pork with rind, and Mediterranean herbs
La "gabbia" di cotenna trattiene gli umori e cede i profumi: un secondo succulento da gustare e da "crocchiare". Dalla tradizione italiana un'economica idea in più...
Tempo di cottura: 90 minuti
Porzioni: 2-6
Ingredienti: stinco di maiale con cotenna (peso, vedi note); patate, 1 grande a persona; aromatiche mediterranee possibilmente fresche: timo; maggiorana; santoreggia (detta erba pepe); rosmarino; salvia; ginepro (2 bacche); aglio, 1 spicchio o a piacere; sale quanto basta; vino bianco secco circa 1 bicchiere; pepe nero secondo gusti; olio extravergine d'oliva qb
Occorrente: spago da cucina; coltello affilato
Fase 1
Compriamo uno stinco con tutta la cotenna. Alla fiamma del gas bruciamo le setole della cotica e grattiamola. Incidiamo la parte inferiore dello stinco fino a separare i due lembi della cotenna. Con un coltello affilato a lama liscia stacchiamo quest'ultima dalla polpa facendo attenzione a non tagliare la carne. Quindi separiamo le due parti del tutto.
Non è un'operazione difficile: continuiamo a staccare ruotando lo stinco |
Fase 2
Mettiamo su un tagliere le erbe aromatiche fresche facendo in modo che nessun aroma prevalga sull'altro: santoreggia, timo, maggiorana, rosmarino, salvia, ginepro (non più di due bacche). Aggiungiamo anche dell'aglio a fettine. Tritiamo il tutto con la mezzaluna.
Tritiamo con la mezzaluna o a coltello, meglio se in ceramica |
Fase 3
Saliamo e pepiamo interno-cotenna e stinco. Sulla cotenna distribuiamo gran parte del trito di erbe. Con una lama appuntita pratichiamo dei piccoli tagli nelle due parti di pelle che prima combaciavano (vi passeremo lo spago da cucina per "ricucirle").
Adagiamo sulla cotica lo stinco e attraverso i fori richiudiamo per quanto possibile i due lembi di pelle, annodando lo spago. Con lo stesso spago leghiamo l'intero pezzo come se fosse un arrosto, per rimettere in forma la cotenna.
Distribuiamo sulla polpa rimasta scoperta il restante trito di erbe.
Peliamo le patate e tagliamole a pezzi o a fette, come più ci piace.
Distribuiamo il restante trito sulla parte scoperta della polpa |
Fase 4
Ungiamo di buon olio una capace teglia da forno. E adagiamoci lo stinco, con la cotenna verso l'alto. Inforniamo in forno preriscaldato a 180-200°.
Mentre l'olio si scalda condiamo le patate con sale, pepe e rosmarino. Mescoliamo e ad olio caldo distribuiamole intorno allo stinco. Aggiungiamo anche un paio di spicchi di aglio vestito (con la buccia).
Reinforniamo, e dopo una decina di minuti aggiungiamo circa un bicchiere di vino bianco asciutto. Continuiamo la cottura aggiungendo via via ancora poca acqua calda. Bagniamo di tanto in tanto le parti scoperte dello stinco, con il fondo di cottura. Giriamo con delicatezza le patate.
Lo stinco non va girato, e la cotenna non va bagnata. Indurirà formando una specie di crosta protettiva. Se vogliamo renderla croccante e friabile, a cottura quasi ultimata proteggiamo con una stagnola le patate e le parti di carne scoperte, e passiamo sotto al grill.
Lo stinco è cotto quando la carne è staccata dall'osso. In questo caso essendoci la cotica in 1 ora, 1 ora e mezza a seconda del peso.
Trasferiamo il pezzo su un tagliere, leviamo lo spago e la cotica. Tagliamo la polpa in pezzi e poi a fette. Serviamole con le patate, irrorando la carne con il sughetto di cottura. Se piace, dividiamo nei piatti anche la cotenna, per il gusto di far croc…
Portiamo a cottura. Se vogliamo rendere friabile la cotenna, proteggiamo il resto con la stagnola, e passiamo sotto al grill |
Note
Uno stinco di un chilo e mezzo è sufficiente per 3 persone di appetito normale. Due se non servite il primo piatto. Quindi, visto che il costo basso lo consente, il consiglio è cuocerne due per 4-6 persone. O 4 da minimo 500-800 g l'uno.
Aromatizzate dosando le erbe come più vi piace. Ma attenzione al sapore molto marcato del ginepro.
Non tritatele al tritatutto elettrico: le lame e la velocità "cuoceranno" le erbe aromatiche inibendo sapore e profumo. Meglio sminuzzarle con la mezzaluna, o meglio a coltello con lama in ceramica.
Il "chi è chi": lo stinco
Nei mammiferi quadrupedi è la parte degli arti compresa tra il ginocchio e la nocca (corrispondente alla nostra caviglia) Detto anche garretto. Le due tipologie di stinco più diffuse sulle nostre tavole sono lo stinco di maiale e di vitello. Di gran lunga più economico è quello di suino, protagonista di questa nostra ricetta.
Può essere bollito, cotto al forno, o alla griglia come fanno in Germania, dove così conciato è conosciuto come Eisbein, Haxe o Schweinshaxe.
Cosa beviamo
Per chi ama i rossi, un Pinot Nero. Altrimenti un bianco Traminer
Massime, citazioni, detti, proverbi e aforismi
"Tutto ciò che viene dalla mia cucina, è cresciuto nel cuore…" (Paul Éluard, poeta francese)