Gnocchetti di stracchino profumati al timo
Senza patate e uovo: leggeri, digeribili, ghiotti, facili e veloci da fare... Perfetti!
Leggeri, morbidosi al punto giusto, profumati e velocissimi da fare: tante marce in più per un primo piatto molto digeribile, che sazia senza appesantire e con gran soddisfazione del palato. Senza patate e senza uovo: il segreto sta nello stracchino, ma nessuno se ne accorgerà...
Tempo di cottura: 30 minuti
Porzioni: 4
Ingredienti per gli gnocchi: farina 00, 400 g; stracchino cremoso 500 g; sale fino un bel pizzico; timo fresco a piacere
Ingredienti per il sugo: barattolo pomodori pelati da 800 g (o di polpa fine); olio extravergine di oliva qb; scalogno 1 grande; aglio 1 spicchio grande; sale
Ingredienti eventuali: timo e/o erbe aromatiche a piacere; peperoncino o 'Nduja a piacere
Fase 1
Versiamo in una ciotola capiente la farina setacciata. Mettiamo su di un piatto i panetti di stracchino, e schiacciamoli con la forchetta. Quindi aggiungiamo alla farina. Addizioniamo anche di una bella presa di sale, ed uniamo anche una bella manciata di foglioline di timo. Sgranellando con le dita per incorporare lo stracchino alla farina, cominciamo a lavorare l'impasto, e quindi compattiamolo a panetto. Trasferiamolo su un piano di lavoro leggermente infarinato.
Cominciamo a strizzare in maniera che formaggio e farina si amalgamino |
Fase 2
Continuiamo a lavorarlo bene rendendo l'impasto liscio. Tenendolo coperto da una ciotolina, stacchiamo via via dei pezzi di impasto. Realizziamo un bigolo non troppo spesso se vorremo fare degli gnocchetti, più grandi se vogliamo farne gnocchi. Allineiamo le due punte del bigolo e cominciamo a tagliare gli gnocchetti col coltello.
Possiamo anche rigarli via via per far raccogliere meglio il condimento, passandoli uno ad uno o sui rebbi di una forchetta, o sull'apposito rigagnocchi debitamente infarinato. Lasciamoli cadere su un vassoio che possiamo spolverizzare con la stessa farina 00, o anche di grano duro o semola rimacinata. Cerchiamo di tenerli distanziati in modo che non si attacchino fra di loro, e scuotiamo il vassoio in modo che rotolando si infarinino.
Continuiamo a seguire il procedimento fino ad esaurimento dell'impasto.
Lasciamoli cadere via via su un vassoio infarinato, scuotendolo di tanto in tanto per infarinarli e distanziarli tra loro |
Fase 3
Apriamo il barattolo dei pelati. Versiamoli in un piatto e schiacciamoli con una forchetta. Oppure, dopo aver tolto il liquido, possiamo inserirvi un mixer e frullare per un attimo. Puliamo e tritiamo fine uno scalogno. Scamiciamo e tagliamo in 4 uno spicchio d'aglio. In una padella grande versiamo l'olio, e lasciamovi imbiondire a fuoco dolce, aglio e scalogno. Se piace, possiamo anche sciogliervi un paio di cucchiaini di 'Nduja.
Aggiungiamo il pomodoro, un po' di acqua calda, saliamo. Possiamo profumare ancora con del timo, o con altre erbe aromatiche come il basilico, o altre a piacere. Lasciamo cuocere dolcemente per una mezz'ora. Quando è pronto lasciamolo morbido ed eliminiamo i pezzi di aglio.
Un poco di acqua; aggiustiamo di sale e profumiamo con timo, o a piacere. Cuociamo a fuoco dolce |
Fase 4
Intanto avremo messo a scaldare una pentola d'acqua; quando bolle abbassiamo leggermente la fiamma, saliamola, caliamo i nostri gnocchetti. Alziamo la fiamma e dal momento in cui vengono a galla potete cominciare ad assaggiarne il grado di cottura: tirateli su con l'apposito utensile a ragno, da qui a 3 minuti, a seconda dei gusti.
Riaccendiamo la fiamma sotto alla padella col sugo, e versiamo via via gli gnocchetti scolati sommariamente. Saltiamoli a fuoco vivo in maniera da distribuire uniformemente il sugo, e che quest'ultimo si addensi il giusto.
Con delicatezza impiattiamoli, decoriamo con un ciuffo di aromatica, e portiamo in tavola: spariranno in un attimo, e senza appesantire…!
E versiamoli nella padella col sugo, da cui avremo eliminato l'aglio. Saltiamoli… |
Note
Con queste dosi gli gnocchetti hanno la giusta morbidezza, ma se li gradite più consistenti aggiungete della farina.
Per una versione ancora più dietetica usate dello stracchino light.
Se intendete condire questi gnocchetti con un sugo non aromatizzato, tipo pomodoro e basilico ad esempio, sostituite le erbe nell'impasto con una grattatina di noce moscata, o con lo stesso basilico. Se invece optassimo per un pesto alle noci come condimento autunnale-invernale, interessante sarebbe aggiungere all'impasto dei funghi porcini seccati e frullati grossolanamente. Spazio alle idee per un primo ogni volta diverso…
Lo stracchino può essere sostituito dalla crescenza ove ugualmente cremosa e consistente.
Curiosità: il formaggio "stracco"
Cioè "stanco". Secondo la tesi più accreditata, il nome di questo formaggio a pasta molle deriva dal fatto che veniva realizzato con il poco latte intero delle vacche già "stracche", cioè stanche al rientro dalla produzione estiva nelle malghe degli alpeggi. Con il latte delle mucche "stracche" venivano realizzati anche altri formaggi considerati stracchini, come il gorgonzola (chiamato infatti "stracchino verde in Valtellina, nell'alto Verbano, e nelle province di Cremona, Pavia e Piacenza), la robiola, il taleggio e lo strachitunt.
Oggi però non è raro trovare sulle nostre tavole dello stracchino light, o fatto anche con latte di capra o di bufala. Anche la crescenza che noi consigliamo quale alternativa, è un tipo di stracchino. Ma fresco, cioè di soli pochi giorni rispetto alla stagionatura dei 20-30 giorni canonici subiti da quello ordinario. Rispetto al "fratello maggiore", è più facile trovare la crescenza fatta con latte scremato.
Spesso lo stracchino unito ad un affettato, costituisce il ripieno di alcune versioni moderne delle tipiche piadine romagnole sulle quali si spalma quando sono ancora bollenti.
Cosa beviamo
Traminer o Gewürztraminer, o comunque un bianco (o un rosato) di medio corpo e sentore di erbe aromatiche. Bene anche un Vermentino di Sardegna, o della Riviera ligure di Ponente.
Massime, citazioni, detti, proverbi e aforismi
"Pulènta frègia e strachì che spössa, l'è la baüssa di milanèss…" (Antico proverbio popolare lombardo)
"Polenta fredda e stracchino che puzza, sono la golosità dei milanesi…" con riferimento probabilmente allo "stracchino verde", e cioè al gorgonzola, dall'odore tipico e forte…