Facile: Patate e carciofi in padella
Italian recipes: potatoes and artichokes
Alchimia perfetta da dubbio amletico: è il carciofo che esalta le patate, o son le patate a sublimare i carciofi? Un contorno speciale pronto in mezz'ora...
Tempo di cottura: 20-30 minuti
Porzioni: 4
Ingredienti: patate farinose, 3 o più; carciofi, 3 grandi o più; aglio intero, 1-2 spicchi; olio extravergine di oliva quanto basta e un po' più; sale qb; pepe nero di mulinello a piacere; mentuccia, una manciatina o una presa se secca
Fase 1
Peliamo le patate e tagliamole a pezzi. Sfogliamo i carciofi, e tagliamoli in quarti. Tagliamo a pezzi anche il cuore dei gambi.
Peliamo e tagliamo a pezzi le patate |
Fase 2
In una padella capace lasciamo colorire in buon olio extravergine d'olive 1 o 2 spicchi di aglio vestito (non sbucciato).
Facciamo colorore 1-2 spicchi d'aglio vestito in buon olio evo |
Fase 3
Aggiungiamo i carciofi e le patate. Saliamo, pepiamo con pepe nero di mulinello. Aggiungiamo le foglioline di mentuccia o pimpinella o nepitella, fresca o secca. Incoperchiamo ed abbassiamo la fiamma. Scuotiamo la padella di tanto in tanto.
Aggiungiamola, fresca o secca, insieme a sale e pepe nero di mulinello. Mescoliamo |
Fase 4
Quando il liquido di vegetazione sarà assorbito cominciamo ad aggiungere poca acqua calda poca per volta. Per girare scuotiamo la padella o facciamo saltare il contenuto, in modo che le patate non si disfino. Portiamo così a cottura. Serviamo decorando con ciuffetti di mentuccia o prezzemolo.
Un contorno ideale per ogni occasione, adatto ad accompagnare secondi rustici o più elaborati, come l'"Arrosto alle 3 carni con carciofi" ideato nelle cucine di Cuciniamoinsieme.it.
Portiamo a cottura |
Note
Non confondete la mentuccia con la menta romana, che ha tutt'altro aroma.
In mancanza della mentuccia (comunque facilmente reperibile secca nei supermercati), potete sostituirla con del prezzemolo fresco tritato.
Il "chi è chi": la mentuccia
Assolutamente insostituibile nei "Carciofi in tegame alla romana", nelle lumache alla romanesca, quelle che si gustano da secoli nella notte di San Giovanni, immerse in un buon sugo a base di pomodoro, aglio, peperoncino, un altro ingrediente che non vi svelo, e tanta mentuccia.
E anche nelle frittatine primaverili (vedi anche le "Frittatine pasquali" di Cuciniamoinsieme.it) che si servono, tra le altre buone cose, per la colazione di Pasqua. Una curiosità: queste piccole frittate erano dette “Sante” perché si credeva che la mentuccia fosse stata la prima cosa che la Madonna avesse mangiato dopo il digiuno seguito alla Crocifissione di Cristo. Una volta la si coglieva il sabato Santo e foglioline di quest’erba si ponevano in un piatto accanto alle uova. Il tutto veniva poi benedetto durante la benedizione pasquale, e se ne facevano per l’appunto piccole frittatine per la colazione della festa.
Inoltre nell’alto Lazio e nella Maremma laziale invece la troviamo nelle zuppe a base di funghi, nello spezzatino d’agnello coi carciofi, nell’acquacotta della Tuscia, nella zuppa di pomodori e mentuccia.
È una pianta erbacea perenne (Calamintha nepeta o Satureja nepeta), nota anche nelle sue varietà coi nomi dialettali di nepetella (dalle foglie lisce, mentre quelle della mentuccia comune sono ricoperte di una leggerissima peluria vellutata, e più carnose), nepitella, erba da funghi, poleggio selvatico, erba nuela, menta salvadega, sombris, calameinta,erba bona, nepeyeja, mentascina, nipitedda e nebitedda.
In Italia è presente su tutto il territorio, dalle zone costiere fino alle regioni submontane, dove è diffusa spontaneamente nei terreni aridi incolti, lungo le strade e vicino ai muri. La sua identificazione risulta facilitata dal fatto che dove è presente emana un profumo caratteristico, molto intenso e gradevole. Può essere coltivata anche in vaso e sui balconi in quanto infestante. Si raccoglie maggiormente da maggio a ottobre ma è reperibile in tutto il periodo dei carciofi. Altrimenti la si usa secca.
Massime, citazioni, detti, proverbi e aforismi
"Il carciofo, dal tenero cuore, si vestì da guerriero…
Zitto, costruì una piccola cupola: si conservò, impermeabile, sotto le sue squame…" (Pablo Neruda, poeta, diplomatico e politico cileno)