Confettura mandorlata di pere e cannella
Italian. Pear, almond and cinnamon jam
Intensa ma delicata, laddove le mandorle fanno da connubio al matrimonio perfetto fra le pere e la cannella. Un equilibrio di sapori assolutamente da provare, per un tocco di dolce al di fuori degli schemi.
Tempo di cottura: 120 minuti
Ingredienti per ogni chilo di polpa mondata di pere non granulose: zucchero semolato 600-700 g; 1/2 limone, solo il succo; 1/2 limone, solo la buccia (soltanto il giallo) grattugiata; mandorle sbucciate e tostate, 30-40 gr; cannella, un pezzo di stecca
Fase 1
Peliamo le pere ed eliminiamo picciolo, torsolo, ed eventuali parti ammaccate o scurite. Tagliamole a dadini e pesiamole. Aggiungiamo il succo di limone e mescoliamo. Quindi uniamo lo zucchero; mescoliamo ancora con cura. Lasciamo riposare almeno un paio d'ore in luogo fresco.
Intanto tritiamo grossolanamente le mandorle, e dosiamo la cannella, un pezzetto di stecca ogni chilo di polpa di pere.
Tagliamole a cubetti; aggiungiamo il succo del 1/2 limone |
Fase 2
Mettiamo tutto in pentola e sulla fiamma. Mescoliamo bene ed aggiungiamo la cannella. Portiamo a leggero bollore, e cominciamo ad eliminare la schiuma quando affiorerà in superficie. Continuiamo a cuocere a fuoco medio per circa un'ora, mescolando di tanto in tanto.
Aggiungiamo lo zucchero semolato e rimescoliamo con cura |
Fase 3
Eliminiamo temporaneamente la cannella. Facendo attenzione inseriamo nella pentola un minipimer e dosando la velocità frulliamo per rendere liscia la nostra confettura. Più o meno fine, secondo gusti. Non sarà un guaio se qualche pezzetto resterà intero, anzi…
Rimettiamo la pentola sulla fiamma, reinseriamo la cannella e aggiungiamo la buccia grattugiata del limone, solo il giallo naturalmente.
Con attenzione frulliamo col frullatore ad immersione, o passiamo al passaverdure |
Fase 4
Continuiamo la cottura mescolando stavolta più spesso. Dopo ancora mezz'ora aggiungiamo le mandorle. Portiamo a cottura cominciando a fare dopo circa un quarto d'ora la fatidica prova-piattino (leggi in basso).
Proteggendoci le mani con un canovaccio e con l'aiuto di un mestolino imbarattoliamo la nostra confettura ancora bollente, in barattoli sterilizzati.
Poniamo i barattoli appena tappati, a testa in giù su un piano che non sia di marmo o freddo, onde evitare lo shock termico. Lasciamo freddare a testa in giù. Quindi capovolgiamo, etichettiamo e conserviamo in luogo fresco, buio e asciutto. Conserviamo in frigo dopo aperto.
Questa confettura si mantiene per lungo tempo. È ottima per colazioni o merende, o per farcire dolci e dolcetti e crostate. Ottima insieme ai gelati, specie al cioccolato fondente. Assolutamente fantastica sui formaggi.
Dopo circa 1/2 ora aggiungiamo le mandorle |
Vedi anche
"Confettura mandorlata di pesche", "Confettura vellutata di ciliegie e basta!", "Confettura di prugne nere, come una volta…", "Confettura di kiwi, con note di limone", "Confettura di cipolle tropeane, cannella, garofano, rum e zibibbo", "Mostarda di peperoni (confettura o composta", "Antica: cucuzzata (confettura) di zucchine lunghe", "Confettura di mele cotogne", "Miele di mele cotogne", "Miele di cotogne al peperoncino, da bucce e torsoli", "Crema (confettura) finta di marroni alla vaniglia".
Note
Scegliete pere di tipo non granuloso, che siano mature ma integre.
Se non disponete di un minipimer, o frullatore ad immersione, e non amate le confetture a pezzi, passate il tutto al passaverdura dopo aver intiepidito la preparazione.
I "trucchi" del mestiere
Per cuocere marmellate e confetture munitevi sempre di una pentola dal fondo pesante, e di unretino spargifiamma, che ha l'importante funzione di distribuire uniformemente il calore sotto alla pentola, evitando che ciò che cuociamo si attacchi e bruci.
Schiumare durante la cottura confetture e marmellate non influisce sul sapore, ma rende la preparazione più raffinata, lucida e limpida.
La prova-piattino: metodo empirico che serve a testare il grado di cottura di marmellate e confetture. Basta lasciarne colare una piccola quantità su un piattino che sia freddo (in estate tenetelo per una decina di minuti nel congelatore). E poi inclinate il piatto: se la preparazione sarà soda e scivolerà molto lentamente, è cotta. Più velocemente scorrerà verso il basso e più dovrà ancora cuocere. Considerate anche che una volta fredda rassoderà. Quindi non cuocetela troppo se non vorrete una confettura troppo soda, o peggio bruciata.
Lo sapevate che la pera non è un frutto?
hi crede che la pera sia un frutto sbaglia. In realtà si tratta di un pomo, cioè un falso frutto, appartenente al genere Pyrus di cui fanno parte molte specie differenti; tra queste anche il melo, il cotogno e le nespole comunemente chiamate Pomacee. Altri esempi di piante il cui frutto è classificato come pomo sono il biancospino, il nespolo del Giappone, il nespolo d'inverno, l'azzeruolo, e ahimé, l'ormai quasi scomparso sorbo.
Il vero frutto delle Pomacee, e dunque anche del pero, è la parte del torsolo che contiene i semi e che noi praticamente scartiamo. Al contrario, la parte accresciuta attorno al torsolo e che noi gustiamo, non è originata della fecondazione come nei comuni frutti, e quindi non è botanicamente definibile come tale.
Massime, citazioni, detti, proverbi e aforismi
"Al contadino non far sapere, quanto è buono il formaggio con le pere…" (Antico proverbio popolare)