Pan Ciabatta: ricetta facile, lievitazione veloce
Italian Ciabatta bread: easy recipe, quick leavening

Tempo di cottura: forno statico, 35-40 min
Porzioni: Ciabatta da circa 850 g
Ingredienti: Farina 00, 250 g – Farina Manitoba, 250 g – Lievito di birra secco lievitazione rapida, 9 g – Acqua tiepida, 380 g – Miele 1 cucchiaino – Sale, 10-12 g – Olio extravergine d'oliva, 2 cucchiai rasi – Farina per la lavorazione, qb
Occorrente: pentolino in acciaio che possa essere inserito nel forno, pellicola da cucina, o telo in lino o cotone
Fase 1
Versiamo l'acqua tiepida in una ciotola abbastanza capiente da contenere l'impasto anche da lievitato. Aggiungiamo il lievito ed il miele; mescoliamo per sciogliere bene entrambi. Aggiungiamo circa 3/4 della farina e mescoliamo ancora.
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Continuiamo ad aggiungere farina anche in un colpo solo, per circa 3/4 del mezzo chilo. Mescoliamo solo per incorporare |
Fase 2
Aggiungiamo il sale alla farina rimasta e giriamo con un cucchiaio per distribuirlo; versiamo il tutto nella ciotola, uniamo l'olio, ed amalgamiamo con la spatola. Non serve lavorare troppo: mescoliamo solo finché la farina non sarà assorbita. L'impasto dovrà risultate molto morbido e ben idratato (molto appiccicaticcio); se così non fosse, aggiungiamo, pochissima alla volta, altra acqua tiepida. Copriamo con un canovaccio da cucina, e mettiamo a lievitare in forno spento e con la luce accesa, al riparo da correnti d'aria o sbalzi di temperatura. Lasciamolo gonfiare per almeno 1 ora e mezza (o finché non avrà pressoché triplicato il suo volume).
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Mescoliamo ma non troppo, fino ad ottenere un impasto della consistenza in foto: appiccicaticcio e molto idratato. Spolverizziamo appena appena di farina, copriamo con un canovaccio o pellicola, e mettiamo a lievitare |
Fase 3
Prima di riprendere l'impasto disponiamo sul tavolo di lavoro un telo di lino o cotone pulitissimo e non profumato di detersivo o ammorbidente, oppure stendiamo della pellicola da cucina (che faremo aderire al piano di lavoro dopo averlo spruzzato d'acqua). Ed infariniamo generosamente. Riprendiamo l'impasto ormai lievitato, e facendo attenzione affinché non si ripieghi su se stesso, lasciamolo scivolare sul tavolo di lavoro infarinato, aiutandoci con la spatola infarinata. Accendiamo il forno a 200-220° e mettiamo sul fornello un pentolino d'acciaio pieno d'acqua, finché non andrà a bollore.
Bagniamo le mani di acqua o ungiamole di olio, e senza lavorarlo diamo all'impasto la forma di una grande ciabatta; picchiettiamo con i polpastrelli la superficie per far sì che non formi bolle in cottura. Eliminiamo la farina rimasta su telo o pellicola al di fuori dell'impasto
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Senza lavorarlo, con le mani bagnate d'acqua o unte d'olio diamogli la forma di una grossa ciabatta. Eliminiamo intorno ai contorni tutta la farina in eccesso |
Fase 4
Sistemiamo accanto la carta forno ritagliata a misura della teglia bassa in cui cuoceremo la ciabatta, e spolverizziamola di farina di polenta. Facciamoci aiutare: solleviamo telo o pellicola alle due estremità, e in un colpo solo, rovesciamo l'impasto della ciabatta sulla carta forno. Sistemiamo la carta forno nella teglia.
Nel frattempo il forno modalità statico avrà raggiunto la temperatura di 200-220°: posizioniamo la griglia nella seconda altezza, e poniamo sulla base del forno il pentolino d'acqua bollente. Inforniamo la ciabatta e cuociamola per 35-40 minuti, più o meno a seconda del forno.
Per avere una crosta "croccantosa", togliamo il pentolino dopo 20 minuti, in modo che la superficie abbia modo di asciugare ed ispessirsi, e continuiamo la cottura. Il pane sarà cotto quando battendo il retro della ciabatta, emetterà un suono a vuoto. Spegniamo il forno trascorso il tempo, o quando il pane sarà cotto. Se la superficie non sarà dorata possiamo passarlo qualche minuto sotto al grill. A forno spento, lasciamo aperto lo sportello; sistemiamo la ciabatta sul bordo della teglia in modo che sotto si formi il vuoto, e lasciamola freddare ed eventualmente asciugare lì. Oppure, se siamo certi che sia sufficientemente asciutta (altrimenti rischiamo che biscotterà), estraiamola dal forno e facciamola freddare su una gratella.
Questo pane made in CuciniamoInsieme.it non ha nulla da invidiare a quello dei panifici industriali. Il Pan Ciabatta, pur essendo ottimo, già fin dal giorno dopo perde la sua fragrante croccantezza: non è dunque un pane che può essere conservato a lungo. Può essere però agevolmente congelato a tranci se debitamente inserito negli appositi sacchetti.
Così facile e così buono,che vi stupirete della vostra abilità…
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Cuociamola come spiegato nella Fase 4. Ed ecco la nostra ciabatta, fragrante, pronta al consumo giornaliero. Un pane che non si conserva per giorni, ma che può essere congelato |
Note
Questa ricetta richiede l'utilizzo di una farina 00 di forza medio-forte. Il W della quasi totalità delle farine 00, anche di marca, reperibili nei supermercati al di sotto dell'euro è generalmente di circa 140-180 (forza debole). Da qui la necessità di mescolarla al 50% con la farina Manitoba al fine di ottenerne una di valore medio-forte. Va da sé che la mescolanza non è necessaria se partiremo da una farina W 260-320.
Per il piacere di saperlo… le W delle farine
Ma cosa sono le W? I valori variano dai 130-150 delle farine deboli ai 500 delle farine molto forti. La forza è la capacità della farina stessa di assorbire i liquidi durante l’impasto e trattenere l’anidride carbonica durante la lievitazione. Il suo valore dipende dal contenuto di proteine, in particolar modo da quello delle gliadina e glutenina che, insieme, compongono il glutine. La forza di una farina si misura attraverso apposite prove meccaniche sull’impasto, prova di estensibilità e di resistenza, e si indica in (W).
Una farina classificata come forte, oltre ad essere ricca di glutine, assorbe percentuali di liquidi elevate e trattiene più anidride carbonica. L’impasto risulta elastico, tenace e particolarmente resistente alla lievitazione grazie alla rete glutinica più solida. Il suo utilizzo è consigliato per ricette che richiedono una lunga lievitazione poiché evita che l’impasto si sgonfi: il risultato finale avrà una mollica o consistenza soffice e ben alveolata. Una farina debole, al contrario, ha una capacità di assorbimento liquidi più bassa, forma una massa glutinica più ridotta, e durante la lievitazione trattiene meno anidride carbonica. Per questo è consigliabile utilizzarla nelle ricette di prodotti che richiedono poco volume. Dunque, più o meno, questa è la regola:
– Fino a 170 W. farine deboli. Hanno una capacità di assorbimento pari circa al 50% del loro peso in acqua. Sono ideali per piccola pasticceria, biscotti, grissini, paste frolle e focacce.
– Da 180 a 260: farine medie. Assorbono circa il 55%-65% del loro peso in acqua. Sono indicate per impasti lievitati che necessitano di una media quantità di acqua (o altri liquidi) come il pane francese, all’olio o alcuni tipi di pizza.
– Da 280 a 350 W: farine forti. Assorbono circa il 65% -75% del loro peso in acqua. Si tratta di farine utilizzate in impasti lievitati che richiedono un’elevata quantità di acqua (o altri liquidi) come babà, brioches, pizza.
– Oltre 350 W: farine speciali. Assorbono fino al 90% del loro peso in acqua. Sono farine prodotte con grani speciali, soprattutto americani e canadesi, come la Manitoba. Sono utilizzate per rinforzare le farine più deboli o per produrre pani particolari.
Curiosità
La forza di una farina, avendo una certa esperienza, la si può desumere anche dal quantitativo di acqua che assorbe: più ne assorbe, più il W è alto.
I "trucchi" del mestiere
Quando panificate con farina di grano duro o semola rimacinata, assicuratevi che abbia proteine almeno 12, altrimenti la mollica risulterà gommosa
Massime, citazioni, detti, proverbi e aforismi
"I due odori più buoni e più santi son quelli del pane caldo, e della terra bagnata dalla pioggia…" (Ardengo Soffici, pittore, scrittore, poeta e saggista italiano)
Mai parole furon più vere…