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Cuciniamo con

Dessert al miele di cotogne e ricotta di capra

Dessert quince honey, and caprine ricotta cheese

Ed ecco finalmente la ricetta  in cui trova degno rilievo il nostro miele di mele cotogne, nata, e lo si evince dal nome, tra i fornelli di Cuciniamoinsieme.it. Studiata, provata e riprovata con amore  fino a raggiungere il perfetto  equilibrio di sapori, pur mantenendo  un'estrema semplicità sia degli ingredienti che di esecuzione. Ma le cose più semplici, si sa... E se non avete il miele di cotogne fatelo: non è difficile, la ricetta la trovate qui, e la stagione di queste mele così speciali non è ancora finita... A proposito: conservatene abbastanza per proporre questo dolce al cucchiaio come dessert a Natale... non ve ne pentirete...


Tempo di cottura:

Porzioni: 2

Ingredienti: ricotta freschissima di capra circa 150-200 g a persona; amaretti medio-piccoli 1 a persona; amaretti sbriciolati qb; mandorle tostate in scaglie qb; scagliette di cioccolato fondente 1 bella manciata ogni 2 persone; miele di mele cotogne a piacere; 1 cocucchiaio di liquore all'amaretto a persona

Fase 1

Versiamo la ricotta di capra in una ciotola. Dal momento che è molto cremosa non occorrerà setacciarla ma basterà mescolarla con una forchetta. Aggiungiamo una bella manciata di cioccolato fondente in scagliette ogni 2 persone, e per gli amanti delle preparazioni liquorose, 2 cucchiai colmi di liquore all'amaretto (io non l'ho messo). Mescoliamo ancora.

…se piace del liquore all'amaretto e mescoliamo ancora

Fase 2

Foderiamo uno stampino a persona con della pellicola trasparente da cucina premendo bene sul fondo e sulle pareti. Mettiamo gli amaretti in una bustina di plastica e con un batticarne rompiamoli grossolanamente. Con un pennellino intinto in acqua o nel liquore bagniamo bene nel fondo e nelle pareti la pellicola che ricopre gli stampini.

Foderiamo con la pellicola lo stampino e bagniamola

Fase 3

Riempiamo gli stampini fino a poco meno della metà con il composto di ricotta. Aggiungiamo una manciatina di mandorle tostate in scaglie, e la stessa di briciole di amaretti. Riprendiamo il composto e con questo finiamo di riempire gli stampini. Battiamoli leggermente sul piano di lavoro per togliere eventuali bolle d'aria, e infine livelliamo con un cucchiaino bagnato di acqua o di liquore.

Livelliamo con un cucchiaino bagnato

Fase 4

Ora ci serviranno dei piattini o delle ciotoline dal fondo abbastanza largo in cui servire questo dessert. Capovolgiamo ognuna di queste (che per comodità chiameremo ciotoline) su ogni stampino. Giriamo tenendo ben fermo come se girassimo una frittata. Con delicatezza togliamo lo stampino. Sempre delicatamente leviamo anche la pellicola. Il gioco è fatto. Puliamo le ciotoline se dovessero essersi sporcate di composto. Decoriamo la base intorno ai dessert con le briciole più grandi di amaretti. Poniamo invece sulla sommità ancora un po' di scaglie di mandorle. Con l'apposito attrezzino versiamo un bel po' di miele sulla sommità e lasciamo che coli dai bordi. Ultimiamo ponendo in cima a tutto un amaretto intero. Serviamo subito prima che le briciole di amaretto, sia all'interno che all'esterno del dolce perdano di croccantezza.

Sfiliamo la formina e togliamo delicatamente la pellicola

Note

– Sulle cotogne vedasi anche ricette Cuciniamoinsieme.it: 

"Cotognata dura in cubetti alla cannella"

"Cotognata dura in cubetti: come conservarla";

"Confettura di mele cotogne"

"Miele di cotogne, da bucce e torsoli"

"Miele di cotogne, da mele intere"

– Avrete capito che è importante, a far da contrasto, che le briciole di amaretti rimangano croccanti. Consiglio dunque di comporre i dessert monoporzione poco prima di servirli. Se siamo in estate usate pure della ricotta fredda di frigorifero, ma non fate lo sbaglio di comporre questi dolci e poi metterli in frigo in attesa che il pranzo volga verso il dessert. Rovinereste tutto.

– La ricotta di capra non è più un prodotto introvabile e lo si vende ormai anche nei supermercati (voi però al prodotto preconfezionato preferite sempre quello del banco di servizio). Ma se doveste avere delle difficoltà nel reperirla rivolgetevi ai negozi di specialità.

– Per un'ottima riuscita di questo dessert non sostituite la ricotta di capra con altre ricotte, men che meno di pecora (ottima, ma non per questa preparazione).

La ricotta ingrassa? Sfatiamo un luogo comune

È opinione comune che la ricotta sia ricca di grassi. Niente di più sbagliato. Se la ricotta rientra fra i formaggi freschi, al contrario di questi non viene fatta con il latte cagliato, ma con il siero rimasto dalla lavorazione del formaggio, e cioè con ciò che rimane dopo aver fatto cagliare il latte. Si tratta dunque di una sostanza quasi priva di grassi (ormai trasferitisi nel formaggio), che dopo opportuno procedimento viene appunto rimessa sul fuoco e ri-cotta. Da qui il nome.

La ricotta di capra è un prodotto eccezionalmente cremoso, che per consistenza e per delicatezza poco ha a che vedere con le altre ricotte. Ben si presta dunque a preparazioni anche dolci che non abbisognano di cottura. Considerate inoltre che contiene solo intorno al 15% di grassi, appena al di sopra della più magra di tutte, quella di mucca, e al di sotto di quelle di pecora (dal 15 al 20%) e di bufala (17%).

Ergo: considerando che non abbiamo messo zucchero se non quello contenuto nel miele, gustiamoci senza remore questo buonissimo dessert e… una volta tanto se siamo a dieta… bando ai sensi di colpa…

Cosa beviamo

Vino Picolit

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