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Cuciniamo con

Confettini fritti

Small fried mullet

Una autentica specialità queste trigliette che una volta (e ancor oggi)  a Roma e sul litorale laziale chiamavano confetti o confettini, per la forma e per la colorazione bianco-rosata con toni dorati più o meno intensa. Un'autentica leccornia per chi ama questo pesce un po' spinoso ma dal sapore unico. E i confettini non posso essere che fritti, come facciamo adesso noi...


Tempo di cottura: 30 minuti

Porzioni: a piacere

Ingredienti: confettini (triglie di piccole dimensioni); farina di grano duro qb; buon olio di semi di mais o di girasole qb; sale fino marino

Fase 1

Evisceriamo, laviamo e facciamo scolare non più di tanto le trigliette. E intanto prepariamo il necessario: io uso la mia cara sperimentatissima pentola in acciaio leggero dal fondo sottile e soprattutto dai bordi alti che ormai ben conoscete, che mette al riparo me e la mia macchina del gas da eventuali schizzi di olio bollente. Prepariamo anche il solito sacchetto di carta del pane dove mettere la frittura per una prima scolatura dall'unto, la ciotola foderata di carta da cucina per la seconda asciugatura dall'olio, piattino o poggiamestoli (che io fodero con della stagnola), forchetta per girare e ragno per estrarre la frittura dalla pentola. Non ultimi, un sacchettino di plastica alimentare dove verseremo la farina (in questo caso di grano duro per una maggiore croccantezza), ed un setaccio nel quale scuotere i pesci per eliminare la farina in eccesso.

Prepariamo la pentola alta con l'olio e il sacchetto per togliere il primo unto…

Fase 2

Ora siamo pronti per friggere: ricordatevi di provare se l'olio è a temperatura versandovi un pizzico di farina. Quindi i confettini che dovranno dorare a fuoco sostenuto. Non friggete mai troppi pesci contemporaneamente altrimenti rischiereste di abbassare troppo la temperatura dell'olio ottenendo una frittura molle e intrisa di olio.

Puliti, scolati e pronti ad entrare nel sacchetto con la farina

Fase 3

Una volta dorati (attenti però a non asciugarli troppo all'interno) tiriamoli su con il ragno e molto delicatamente mettiamoli a scolare nel sacchetto di carta, poi nel contenitore foderato con carta da cucina. Non versate mai nel sacchetto di carta altra frittura senza prima avero tolto la precedente.

Ad asciugare nel sacchetto di carta

Fase 4

Serviamo caldissimi senza salarli altrimenti perdono la croccantezza: ogni commensale se avrà piacere potrà farlo da sé se metterete a disposizione una salierina. Noi li proponiamo serviti in un cartoccio di carta paglia: un modo insolito che ricorda simpaticamente l'ormai quasi dimenticato (ahimé) cibo da strada…

Un cartoccio d'altri tempi per servire i confettini come un originale cibo da strada…

Note

Ognuno faccia come crede ovviamente, ma io dico la mia e come sempre in caso di fritture di pesce, siano confettini, di paranza o di calamari, consiglio vivamente di non spremervi il limone, né sui pesci e men che meno nel vino che li accompagna. Una brutta abitudine che impedisce di gustarne appieno il sapore.

In questo caso non diamo le dosi degli ingredienti lasciandole alla discrezione del vostro appetito…

Per saperne di più

Di questi pesci della famiglia dei Mullidae esistono due specie di rilievo: quella di scoglio e quella di fango. La prima, ritenuta migliore, ha una colorazione più accentuata e quasi rossastra con delle strisce bruno-dorate; decisamente più chiaro-rosata la seconda.

La triglia di scoglio popola fondali rocciosi (ma anche sabbiosi) o coperti da vegetali ma nelle vicinanze comunque di substrati duri, sempre a basse profondità; gli esemplari giovani vivono in mare aperto. Invece l'habitat di quella di sabbia sono i fondi sabbiosi e fangosi a profondità comprese tra pochi centimetri e alcune centinaia di metri di profondità.

Le carni di entrambi sono pregiate.

Cosa beviamo

Usciamo dai consueti canoni con un omaggio ad una splendida isola del Golfo di napoli e al rosso rubino dell'Ischia Piedirosso e Per' e Palummo Doc. Ma chi al bianco non rinuncia, restando in tema di isole consigliamo il classico Aragosta Vermentino di Sardegna.

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